Tra le righe

La Fantastica Signora Maisel, Midge

Fine anni ’50, in un locale di New York. In mezzo a un gruppo di uomini spicca la persona più elegante della serata: l’unica donna. Sale sul palco e, in modo del tutto inaspettato, ottiene una standing ovation. È la protagonista indiscussa della serie pluripremiata targata Amazon Prime: la fantastica Signora Maisel.

La fantastica Miriam Maisel

Quando la incontriamo per la prima volta, Miriam Maisel – per tutti “Midge” – è al centro di una sala, intenta a svolgere quello che di norma è il compito che spetta al testimone: un monologo nel giorno delle sue nozze. Bastano i primi minuti per coglierne la sagacia e l’ironia.


Qualche anno dopo, in un lussuoso appartamento di Manhattan, Midge si destreggia nella sua vita perfetta e non ha altre ispirazioni se non quella di essere una moglie eccellente. Si fa in quattro per il marito, Joel, cucina ottimi piatti e si veste sempre alla moda. Questo sogno viene infranto dal cliché dei cliché. In un momento di rabbia, infatti, Joel confessa di averla tradita con la segretaria e di voler andare via di casa. Midge osserva Joel andare via solo dopo avergli fatto notare di aver preso la valigia sbagliata. Appena la porta si chiude, la donna cade nello sconforto e si butta a capofitto sul vino. Quella stessa sera, con indosso una vestaglia e decisamente fuori dalla sua comfort zone, Midge ha il primo incontro con la sua vera sé: su un palco, a incitare le risate della gente.

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Miriam Maisel, 1×01, “Plot”

La perfetta imperfezione

Miriam è una protagonista carismatica, all’apparenza perfetta. Non ha mai un capello fuori posto, il suo gusto nel vestire non è discutibile, è energica e caparbia. Una vera tuttofare. Ma quello che la rende speciale, come accade spesso, sono i suoi difetti. Midge è un’egocentrica, una pessima amica, una madre distratta. Cerca di avere il controllo su ogni aspetto della sua vita, e questo, a volte, la porta a ferire le persone che ha attorno.
E ancora peggio, per l’America degli anni ‘50, è una donna – in un mondo di uomini – che vuole percorrere la sua strada verso il successo.

Tra uomini e… uomini

L’ambiente della stand – up comedy è, come la maggior parte e soprattutto all’epoca della serie, costituito principalmente da uomini. Midge, nel lavoro e nella vita, li fronteggia costantemente. Ma quelli di cui si circonda sono sempre, intelligenti, critici e autocritici.

Il primo a cui Miriam fa riferimento è suo padre, Abe: un matematico, perfezionista, che ha sempre la necessità di far sentire la propria voce. Tolto l’amore per i numeri, vi ricorda qualcuno?
Lo stesso Joel resta una figura di rilievo nella vita dell’ex moglie. Il tradimento non gli porta nulla di buono, anzi, lo costringe a ripartire da zero e a reinventarsi. E paradossalmente il suo rapporto con Miriam cresce nel momento in cui i due si separano.

Lenny Bruce è un punto di riferimento per Midge, ed è colui che crede in lei più di chiunque altro, forse proprio perché anche lui è un comico.
Gli uomini della vita di Miriam sono persone da cui lei talvolta prende ispirazione e con cui si confronta sempre a testa alta.

Così come le donne della sua vita, sua madre Rose e Susie in particolare, che si destreggiano tra i limiti di genere imposti dalla società e la ricerca o la conquista del loro vero posto nel mondo.

“Signora Maisel”

Midge, nel suo ruolo da protagonista, rappresenta proprio il disallineamento tra l’identità imposta dalla società e la realtà che si cela dietro. Lei sale sul palco con indosso l’abito che la identifica come moglie e madre, tanto da utilizzare il suo nome da sposata – Signora Maisel – per farsi conoscere dal pubblico, e puntualmente, con monologhi brillanti, se lo strappa per mostrare la verità.

“Tette in su!”

Nel corso della serie, Miriam imparasbaglia e ci insegna ad andare oltre le apparenze. Tra battute e riflessioni, diventa il manifesto della volontà di diventare ciò che si preferisce essere, liberandosi dalle aspettative degli altri.

“La fantastica signora Maisel” non è altro che la storia di una persona che decide di fare la comica, e scopre di essere brava, ma anche di avere qualche difficoltà in più perché è una donna.E con tutta la sua classe, la sua follia e la sua intelligenza, Miriam Maisel ci dimostrerà che la chiave del successo è l’autoironia. Perché è proprio da una sconfitta che, salendo su quel palco impolverato, che sa di sigarette e alcol, inizierà a brillare. 

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Miriam Maisel, Stagione 3

Freelance con una sola destinazione: la scrittura, in tutte le sue forme. Da quella per il web a quella sulla carta.

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